8 novembre 2022

Dialogflow: creare gratis i propri chatbot!

Immagina una persona che risponda a tutte le tue domande in qualunque momento della giornata. Questa persona potrà essere preparata su uno o più argomenti sui quali sarà in grado di darti una serie di risposte o sui quali possa intrattenere una conversazione con te. Solo che questa persona non è una persona fisica ma un programma risultato dei grandi progressi raggiunti nel campo dell’intelligenza artificiale: un chatbot.

Un chatbot è un software progettato per far credere all’utente di avere una conversazione con una persona fisica quando invece sta interagendo con una persona virtuale.

Realizzare un proprio chatbot non è un'operazione banale ma neanche così troppo fuori dalla propria portata.

Per aiutare professionisti ed imprese a realizzare i propri chatbot Google ha realizzato un servizio apposito chiamato Dialogflow.

Si tratta di una piattaforma che consente di creare delle interfacce conversazionali basate su testo e voce che sfrutta le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale.

Il servizio viene offerto da Google nelle due versioni Free ed Enterprise. Per usare questo servizio basta avere un account su Google Cloud Platform, che però non è gratuito anche se ha un livello gratuito come altri servizi di cloud computing come quello di Amazon.

È vero che per creare il proprio servizio di chatbot non occorre avere competenze avanzate proprio come per le precedenti piattaforme, ma essendo questa decisamente più avanzata occorre imparare alcuni concetti fondamentali.

Primi fra tutti occorre sapere cosa sono gli intent e le entities.

Non lasciatevi spaventare, si tratta di cose veramente semplici una volta spiegate.

L’importanza di questi concetti è legata al fatto che il nostro servizio di chatbot dovrà interpretare e capire cosa sta scrivendo/dicendo l’utente.

L’intent di una frase rappresenta ciò che quella frase è in grado di comunicarci, l’intenzione con la quale l’abbiamo detta.

Le entities correlate ad un intent a loro volta sono gli attributi di quell’intenzione, ossia le parole o le parti della frase che ci permettono di specificare completamente il contesto nel quale quell’intenzione si muove e ci consentono di specificare ulteriormente la volontà del nostro interlocutore.

Facciamo un esempio per capire meglio.

Consideriamo la frase seguente:
Mi andrebbe tantissimo di mangiare una pizza, mi manderesti una margherita in via Milano 1, il prima possibile? Diciamo per le 7 e mezza?

In questo caso l’intent è quello di ordinare una pizza, mentre le entities potrebbero essere quelle relative al tipo di pizza ordinata, al luogo di consegna e all’ora a cui l’utente desidera ricevere la pizza.

Come vedete niente di complicato.

In realtà oltre a questi ci sono altri concetti da apprendere per usare pienamente ed adeguatamente Dialogflow per creare il nostro servizio di chatbot.

Per questo si rimanda alla documentazione fornita da Google.

Dialogflow presenta tante altre funzionalità che possono essere usate dal nostro chatbot.

Per esempio sarà possibile fornire al chatbot alcune frasi di esempio con cui addestrarsi.

A differenza di quanto succede nel classico machine learning dove occorre fornire una notevole mole di dati, grazie al motore di Dialogflow saranno sufficienti poche decine di frasi per ciascun intent per addestrare adeguatamente il nostro chatbot.

Comunque il chatbot sarà in grado di apprendere man mano che interagisce con gli utenti e volendo si potrà effettuare una nuova fase di training sfruttando proprio le frasi usate da utenti reali.

Altra caratteristica interessante di Dialogflow è che i chatbot creati grazie ad esso possono essere multilingua così da poter interagire con gli utenti nella loro lingua preferita. Certamente i chatbot in lingua inglese sono sicuramente più precisi ma anche quelli in lingua diversa non sono da meno.

Per concludere Dialogflow è sicuramente la piattaforma che rende alla portata di tutti la creazione dei chatbot.

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